Archivio Pierre Célestin Lentegre (1882-1975)

L’archivio Pierre Célestin Zentenbre, detto Pierre Lentente 1888-1975


Cosa ci fanno a Modena le carte di un anarchico di Parigi?

A volte gli archivi viaggiano come e più delle persone e, in questo caso, il loro muoversi diventa una storia da raccontare, che si aggiunge a quelle contenute nelle carte in essi conservate. È, questo, il caso del fondo archivistico di Pierre Célestin Lentengre, donato all’Istituto storico di Modena nel 2018 da Nicola Sitta. Ma come ha fatto ad arrivare da Parigi fino a Modena? Proviamo a ricostruirne il percorso.

Nato il 17 dicembre 1890 a Parigi, Lentengre nel 1914 si fidanza con Aida Capocci, sorella di Oreste importante dirigente sindacale della CGT (Confederazione generale del lavoro). Dalla loro unione nasce nel 1920 Raimond, il quale nel 1944 ha una figlia, Marie-Louise. Intanto, Lentengre si sposta da Parigi in Provenza e i rapporti con il figlio degenerano, perché Raimond durante il regime di Vichy si dichiara antisemita e di destra. Per questo motivo Lentengre rompe ogni relazione con il figlio e lascia tutto quello che ha alla nipote Marie-Louise che, nel 1966, conosce a Parigi il modenese Carlo Alberto Sitta; i due si sposano l’anno dopo in Provenza, a Figanières, per poi trasferirsi a Modena. Marie-Louise si porta dietro anche le carte e i libri del nonno che, alla fine, passano al loro figlio Nicola che decide, in accordo con il padre, di donare tutto all’Istituto storico di Modena, affinché siano valorizzate.

Pierre e Marie Louise nel 1971
Pierre e Marie Louise nel 1971

Chi era Pierre Célestin Lentengre?

Di professione meccanico e poi contabile, nel 1920 fonda un gruppo anarchico a Parigi ed inizia a collaborare al giornale anarchico “Le Libertaire”. Nel maggio 1923 a causa di un articolo pubblicato sul giornale è condannato a sei mesi di carcere, tornando libero in settembre. Membro del Consiglio di amministrazione del quotidiano, ne diventa l’amministratore l’11 dicembre 1923. 

Dichiarazione di Lentengre a seguito dell’articolo pubblicato nel 1923 su Le Libertaire

Svolge anche attività sindacale, come membro della minoranza anarco-sindacalista della Confederazione generale del lavoro unitaria. Contrario al suo progressivo avvicinamento alle posizioni del Partito comunista, è tra coloro che promuovono la scissione e la creazione dell’Unione federativa dei sindacati autonomi che si trasformerà nel 1926 in Confederazione generale del lavoro-Sindacalismo rivoluzionario (CGT-SR).

Nel novembre 1925 è eletto nel Comitato d’iniziativa dell’Unione anarchica, e viene confermato in tale carica anche quando l’organizzazione si trasforma in Unione comunista anarchica. Nel 1927 accompagna Sébastien Faure – del quale diventa uno dei principali collaboratori – in un tour di conferenze.

Vive pienamente le vicende che attraversano l’anarchismo francese alla fine degli anni Venti, tra chi propone una organizzazione di tendenza e chi invece pensa che questa debba essere capace di tenere al suo interno, portandole a sintesi, posizioni politiche diverse. Promuove l’Associazione dei Federalisti Anarchici (AFA), diventando segretario del gruppo anarchico ‘Fernand Pelloutier’ di Parigi, ed è redattore e amministratore del suo primo organo a stampa, “Le Trait d’union libertaire”. Nel 1929 è membro del comitato ‘Colonia dei bambini libertari’, che ospita per due mesi in campagna dei bambini figli di lavoratori.

Nel novembre 1932 è delegato dell’Unione metalmeccanica della regione parigina al quarto congresso della CGT-SR. In tale occasione viene eletto nella Commissione amministrativa e diventa amministratore del giornale “Combat syndacaliste”. Dopo gli incidenti provocati dall’estrema destra a Parigi il 6 febbraio 1934, lancia sulle colonne del giornale un appello all’unità d’azione antifascista. Il 30 luglio 1936 è con Justin Olive, Raoul Chenard, Pierre Besnard e Sebastien Faure, uno dei relatori nella grande manifestazione organizzata dalla CGT-SR a Parigi per ricordare e sostenere una serie di militanti stranieri. Parla anche a una manifestazione a sostegno della ‘Free Spain’, tenutasi alla Mutualité il 1° ottobre 1936.

Non si hanno notizie sulla sua attività nel periodo dell’occupazione tedesca della Francia. Dopo la Liberazione, continua a vivere a Parigi, sottoscrive regolarmente per “Le Libertaire” e diffonde i fascicoli dell’Encyclopédie anarchiste. Nel 1948 è, con Justin Olive, segretario del Gruppo parigino dell’Associazione amici di Sebastien Faure, fondata a Lione per valorizzarne la vita e l’opera. Fino al 1955 è responsabile delle pubblicazioni dell’associazione e prosegue tale collaborazione anche negli anni successivi, quando l’associazione cambia nome in “La Ruche culturelle”, promuovendo artisti, autori e propagandisti libertari francesi. Con il passare degli anni rallenta progressivamente la sua attività anarchica, pur continuando a frequentare i vecchi compagni. Nel 1969 muore la moglie Aida, mentre lui scompare il 20 marzo 1982 a Draguignan. 


Il fondo archivistico

Nell’esperienza degli istituti storici della rete Parri spesso capita di acquisire fondi archivistici poco consistenti che, però, contengono piccoli nuclei di documenti che aprono nuove piste di ricerca, o che sono importanti perché rari o introvabili altrove. Il progetto di descrizione, digitalizzazione e metadatazione è stato realizzato con la cura scientifica di Laura Cristina Niero e con il cofinanziamento di Regione Emilia-Romagna, Programma regionale FESR 2021/2027, Bando per la digitalizzazione del patrimonio culturale di biblioteche archivi storici musei e altri istituti e luoghi della cultura. L’inventario archivistico della raccolta fotografica è stato realizzato mediante la Piattaforma regionale per la descrizione archivistica ed è liberamente accessibile online in Archivi ER – Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna. Per la descrizione completa del fondo Lentengre si rimanda alla descrizione su Archivi-ER. Tra i diversi nuclei che compongono l’archivio di Lentengre, possiamo mettere in evidenza tre raccolte tra le più significative: il materiale relativo a Sébastien Faure (1858-1942), la collezione di canzoni rivoluzionarie quasi tutte scritte da Charles D’Avray (1878-1960), gli originari volumi realizzati da Henry Zisly (1872-1945). 


Il materiale di Sébastien Faure

Pacifista e pedagogista, protagonista dell’anarchismo francese è autore di numerosissimi scritti, promotore di riviste anarchiche e artefice dell’Encyclopédie anarchiste tra il 1925 e il 1934, pubblicata in quattro volumi. Grazie alla sua amicizia con Faure e alla all’attività dell’associazione Les Amis de Sébastien Faure, nel fondo Lentengre è conservata parte della corrispondenza di Faure, una quantità rilevante di “manuscrits de conférences” e il carteggio relativo alla realizzazione dell’Encyclopédie anarchiste. Il fondo librario contiene decine di opuscoli scritti da Faure, una delle raccolte più rilevanti in Italia, consultabile Bibliomo (clicca qui)  

Testo autografo conferenza anarchica

Lettera ai compagni


Gli spartiti delle chansons révolutionnaire

Nell’archivio Lentengre sono presenti decine di spartiti di canzoni rivoluzionarie scritte da Charles d’Avray, poeta, cantautore e performer anarchico, che le eseguiva nei café-chantant o nelle tournée di “conferenze attraverso il canto”, che riteneva fosse la migliore forma di propaganda rivoluzionaria. Autore di centinaia di canzoni, nel 1905 fonda La Muse rouge, “Gruppo di propaganda rivoluzionaria attraverso le arti”, poi dal 1922 al 1925 è direttore artistico del celebre cabaret di Montmartre “Le Grenier de Gringoire”. Promotore di galà libertari anche dopo la guerra, nel 1949 apre un nuovo cabaret, “Chez l’vieux”.

Libretti muiscali


Gli incredibili volumi di Henri Zisly

Anarchico individualista, è considerato uno dei precursori e principali organizzatori del movimento naturista in Francia e tutta la sua attività mira a sostenere un ritorno alla ‘vita naturale’, ponendosi in polemica anche dentro il movimento anarchico rispetto alle sue posizioni decisamente contrarie all’industrializzazione. Autore di articoli su numerose riviste anarchiche, sostenne le comunità naturiste e libertarie create in Francia, come quella di Essômes-sur-Marne (Aisne). Zisly realizza dodici volumi rilegati che contengono ritagli di giornale, copie manoscritte, opuscoli, periodici da inviare agli amici. La raccolta completa è disponibile solo in due istituti culturali: nel fondo Zisly dell’International institute of social history di Amsterdam e nel fondo Lentengre dell’Istituto storico di Modena. 

Volumi manoscritti


Bibliografia

  • Sébastien Faure, La fin douloureuse de Sebastien Faure. Apôtre libertaire de la paix. Lettres aux amis, 1939-1942, introduction de Pierre Lentente, préface de Aristide Lapeyre, Paris, La ruche ouvrière, 1957
  • Jean Matron. Le Mouvements anarchiste in France, II, De 1914 à nos jour, Paris, Maspero, 1983
  • Marianne Enckell et al., Les anarchistes. Dictionnaire biographique du mouvement libertaire francophone, Ivry-sur-Seine, Éditions de l’Atelier, 2014