Le bandiere del sindacato

Identità e storia della Cgil Modena


L’archivio della Camera confederale del lavoro di Modena

La Cgil di Modena inizia a occuparsi del proprio archivio storico nei primi anni Ottanta, anche grazie a sollecitazioni provenienti da alcuni esponenti dell’Istituto storico della Resistenza, in passato dirigenti sindacali (Ennio Resca, Sergio Rossi, Marcello Sighinolfi). Nel 1984 viene distaccato dalla fabbrica un delegato sindacale – che già collabora con l’Istituto storico – con il compito di gestire l’archivio storico, del quale era stato avviato un primo riordino. Grazie a queste relazioni nel 1993 è formalizzata una convenzione tra Cgil di Modena e l’Istituto storico della Resistenza per la gestione dell’archivio storico, che viene trasferito nella sede dell’istituto. Una delle prime e più durature collaborazioni a livello nazionale tra Istituti storici e Camere del lavoro. 


Il fondo archivistico

L’archivio storico della Cgil di Modena è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica statale dell’Emilia-Romagna il 12 ottobre 1987. Si tratta di 1.063 buste d’archivio ordinate, relative all’attività della Camera confederale del lavoro di Modena, delle diverse categorie, di alcune Camere del lavoro comunali e della Federazione Cgil-Cisl-Uil per il periodo 1944-1976. Il materiale successivo è conservato nei magazzini dell’Istituto. Sono poi presenti una biblioteca sindacale con oltre 2.200 volumi catalogati in SBN, migliaia di opuscoli, centinaia di contratti di lavoro, 16.000 fotografie, centinaia di manifesti. Il progetto di descrizione, digitalizzazione e metadatazione è stato realizzato nel 2025 con la cura scientifica di Laura Cristina Niero e con il cofinanziamento di Regione Emilia-Romagna, Programma regionale FESR 2021/2027, Bando per la digitalizzazione del patrimonio culturale di biblioteche archivi storici musei e altri istituti e luoghi della cultura. L’inventario archivistico della raccolta fotografica è stato realizzato mediante la Piattaforma regionale per la descrizione archivistica ed è liberamente accessibile online in Archivi ER – Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna.


La collezione di bandiere storiche

Tra il 2016 e il 2018 è stato sviluppato un lavoro di ricerca delle bandiere storiche nelle sedi sindacali, che ha portato alla individuazione di 200 bandiere realizzate dalla Cgil o da altre strutture collegate tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta del Novecento. Il lavoro di studio e di catalogazione, curato da Maurena Lodi, ha portato alla realizzazione del volume Drappi rossi, citato nella bibliografia. 

Purtroppo, mancano bandiere del periodo precedente la Liberazione. Avendo le bandiere un alto valore simbolico per le organizzazioni politiche e sociali del mondo del lavoro che si affermano dopo l’Unità d’Italia, producendo un forte legame emotivo con chi si riconosce in esse per la scelta dei colori, dei simboli, dei motti, che a loro volta testimoniano ideali, culture, orientamenti, diventano con l’affermazione dello squadrismo fascista un nemico da sconfiggere e da esibire come simbolo della vittoria su partiti e sindacati di sinistra.

Inizia così la caccia alle bandiere dei lavoratori e delle organizzazioni socialiste, comuniste e anarchiche, alcune delle quali saranno esposte come ‘trofei di guerra’ nella Mostra della Rivoluzione fascista inaugurata a Roma nel 1932. Al tempo stesso, molti lavoratori e militanti si impegnano a nascondere le bandiere, rischiando persecuzioni e violenze. Ma, purtroppo, davvero poco è rimasto di una storia straordinaria.


Le bandiere delle lotte del dopoguerra

Dopo la Liberazione le organizzazioni sindacali e politiche utilizzano sia la bandiera tricolore, divenuta con la Costituzione del 1948 simbolo della Repubblica (art. 12) sia la bandiera rossa, esibita la prima volta nella rivoluzione parigina del 1848 e divenuta simbolo dei movimenti socialista e comunista (mentre gli anarchici utilizzano anche le bandiere nere con orlo rosso o rossonere). Ma sono utilizzati anche colori come il verde e il blu, per poi arrivare alle bandiere della pace che utilizzano i colori dell’arcobaleno. 

Nella collezione della Cgil di Modena sono presenti bandiere della Costituente della terra, dei sindacati agricoli come Federbraccianti e Federmezzadri, bandiere della pace (Migliarina, Lega muratori di Carpi), della cooperazione di consumo (Freto, Madonnina, Soliera e scuola sindacale e cooperativa ‘Caduti di Modena’), della sezione officine Corni dell’Unione donne italiane e del Fronte della gioventù.


Bandiere di categoria e aziendali

Il maggior numero di bandiere è relativo ai sindacati di categoria e alle sezioni sindacali aziendali, ma anche di specifici lavori. In questo caso sulle bandiere sono raffigurati strumenti di lavoro, immagini simboliche, riferimenti all’iconografia della organizzazione di riferimento, spesso realizzati a mano e cucite dagli attivisti stessi. Tra le bandiere presenti nella collezione quelle della lega mattonellisti, muratori, cartai, cappelli di truciolo, abbigliamento, fornaciai, edili, cartai. Importanti anche alcune bandiere di fabbrica, in primo luogo quella della Fiom delle Fonderie riunite, fabbrica simbolo delle lotte per il lavoro negli anni Quaranta e Cinquanta, e anche oltre.


Bandiere di rappresentanza e istituzionali

Nel caso delle bandiere più istituzionali, a prevalere è l’utilizzo della bandiera tricolore con le scritte collocate nella parte centrale bianca, anche se non mancano bandiere rosse, eventualmente con il bianco e il verde collocati agli angoli o ai lati. Nella collezione della Cgil di Modena sono presenti bandiere dei sindacati pensionati (viale Gramsci di Modena, Sassuolo, Spilamberto), delle Camere del lavoro comunali (Campogalliano, Vignola, Spilamberto), della Camera confederale del lavoro e di Cgil-Cisl-Uil. Non mancano bandiere di commissioni femminili o giovanili e altre date come premio in occasione di gare di emulazione tra sindacati per il tesseramento.


Bibliografia

  • Maurena Lodi, Drappi rossi: identità e storie nelle bandiere della CGIL di Modena, Bologna: Socialmente, 2018
  • Lorenzo Bertucelli, Claudia Finetti, Marco Minardi, Amedeo Osti Guerrazzi, Un secolo di sindacato. La Camera del lavoro di Modena nel Novecento, Roma, Ediesse, 2001
  • Amedeo Osti Guerrazzi, Claudio Silingardi, Storia del sindacato a Modena 1880-1980, Roma, Ediesse, 2002